L’ Alimentazione dei ‘Medi e Grandi’ al Me Agape

Il periodo compreso tra 1 e 3 anni è un periodo di transizione tra la fase di accrescimento accelerato del primo anno e la tappa di crescita stabile che si estende dai tre anni fino alla pubertà.

Il ritmo di crescita in questi anni è più lento che nel lattante. Le differenze di peso e di altezza tra bambini e bambine sono molto piccole. Nonostante questo, a partire dai due anni, le bambine hanno un maggior deposito di grasso sottocutaneo.

È un periodo soprattutto di maturazione, durante il quale il bambino ottiene importanti miglioramenti nel suo sviluppo psicomotore (linguaggio, movimenti, socializzazione) e allo stesso tempo la maturazione delle sue funzioni digerenti e metaboliche permettono di incorporare nella sua dieta una grande varietà di alimenti simili a quelli di un ragazzo o di un adulto. Le necessità energetiche e di determinati nutrienti, però, consigliano di adattare la dieta alle sue caratteristiche fisiologiche ed alle variazioni importanti nei consumi dovuti all’attività fisica; tutto ciò obbliga a non dare norme rigide ed individuare la dieta in funzione dello stile di vita e della struttura fisica del bambino.

Rallentando la velocità di crescita, si riducono i fabbisogni nutrizionali, cosa che si traduce spontaneamente in una minore assunzione. Accanto a ciò si osserva la comparsa di una condotta alimentare caratterizzata da preferenze ed avversioni verso determinati alimenti che può condurre talvolta a diete monotone, carenti di alcuni nutrienti. Perciò è più importante preoccuparsi della varietà e composizione degli alimenti che della quantità.

Un altro fattore da considerare è che, trascorso il primo anno di età, e a volte il secondo, il bambino inizia ad avere contatti con la società sotto diversi punti di vista, soprattutto alimentari. La sua relazione con altre persone della famiglia e/o amici permette che questi offrano alimenti al bambino, spesso lontani dai canoni alimentari raccomandati (dolci, leccornie, gelati..) che risultano più appetitosi dei normali pasti. Questo porta talvolta ad un’alimentazione irregolare ed all’acquisizione di abitudini dietetiche inadeguate che possono persistere per tutta la vita e che è conveniente evitare.

Le necessità e le assunzioni consigliate per i distinti nutrienti sono difficili da stabilire perché non esiste un riferimento adeguato e vi sono differenze individuali importanti in relazione soprattutto all’attività fisica, variabile nei bambini di quest’età.

Fino ai due anni non si deve limitare l’assunzione di grassi saturi (che si trovano, per esempio, nel burro o nella carne rossa). I prodotti “light” o a basso contenuto di grassi non devono essere consumati dai bambini almeno fino ai due anni.

È importante non far mancare il corretto apporto di calcio che continua ad essere necessario in elevate quantità (800mg/die). Nel caso del ferro l’apporto consigliato (7mg/die) serve non solo per le esigenze dettate dalla produzione di emoglobina, ma anche per incrementare la quantità di ferro dell’organismo. Anche lo zinco è un elemento fondamentale per la crescita. Il fluoro merita un discorso a parte: un deficit di questo elemento non permette un corretto sviluppo strutturale dei denti, ma una somministrazione eccessiva è tossica.

Per ottenere degli apporti nutrizionali soddisfacenti è raccomandabile, pertanto, che tutti i gruppi di alimenti entrino a far parte della dieta.

Il latte ed i derivati devono essere presenti nell’alimentazione giornaliera 3-4 volte sotto forma di latte, yogurt, o formaggio. Sono alimenti fondamentali per il bambino. Fino all’anno e mezzo di età il latte dovrà essere di proseguimento e quello vaccino non deve essere introdotto fino ad allora.

Si deve assumere latte di formula come minimo fino ai 2 anni e il latte di proseguimento, junior o latte 3 fino ai 3 anni a seconda della disponibilità economica familiare. Per soddisfare le necessità di calcio a questa età, si raccomanda di assumere da 500 a 600 ml di latte e/o derivati.

Si devono offrire alimenti proteici di origine animale e vegetale, facendo attenzione che la consistenza del cibo sia adeguata alla capacità masticatoria del bambino. Bisognerà alternare carni (preferibilmente magre per evitare un eccesso di grassi), uova (1-2 alla settimana), pesce e legumi. Sono preferibili cibi semplici, non troppo elaborati.

Anche la frutta e la verdura devono essere presenti quotidianamente nella dieta. Sarà selezionata frutta fresca e matura: importante fonte di vitamine e minerali e altrettanto importanti per il contenuto di fibra.

I cereali sono la fonte principale di carboidrati. Si potranno assumere:

–       Secchi con il latte;

–       Sotto forma di patate (preferibilmente bollite o cotte al forno);

–       Bolliti come nel caso del riso e della pasta;

–       Sotto forma di pane;

–       Con i biscotti.

I legumi saranno proposti in forma di purè e fino ai 18 mesi devono essere privati della cuticola esterna.

L’apporto raccomandato di energia è intorno alle 1.300 kcal/die. La suddivisione dell’energia apportata dai macronutrienti è simile a quella dell’adulto. I carboidrati apporteranno il 50-60% dell’apporto energetico quotidiano, i grassi il 30-35% e le proteine un 12-15%.

L’assunzione giornaliera globale deve essere suddivisa in 5 pasti di cui 3 fondamentali e 2 spuntini. Con la colazione è raccomandabile un apporto energetico di circa il 25%; il pranzo, la merenda e la cena devono rispettivamente fornire il 30-35%, il 15% ed il 25% dell’assunzione giornaliera di energia.

Si devono evitare gli spuntini continui tra i pasti principali.

La forma di alimentarsi dipende essenzialmente dalla madre o persona che accudisce il bambino, per cui è indispensabile che l’attitudine all’ora del pasto sia positiva, poichè il bambino può ricattare la famiglia accettando o meno il cibo a seconda dell’attitudine dell’adulto.

In questa tappa di maturazione in cui il bambino inizia il linguaggio, gli spostamenti autonomi e le relazioni interpersonali e con l’ambiente, anche il suo apparato digerente è maturato ed è preparato per ricevere la dieta dell’adulto con alcune modificazioni per quanto riguarda la consistenza. E’ questo il momento più adatto per iniziare il bambino all’acquisizione di abitudini alimentari salutari.

Esistono fattori culturali nell’acquisizione di queste abitudini e talvolta si riduce inconsciamente la varietà di alimenti della dieta.

Vi è una certa tendenza in alcuni bambini al rifiuto di “alimenti nuovi” ed è frequente che assuma “ciò che più gli piace” e ripetutamente, insistendo nel volere un piatto determinato. E’ compito degli adulti insegnargli a “mangiare di tutto” ed insistere nel ripetere questi menù con una certa frequenza, cambiando l’aspetto esterno anche se non il contenuto.

E’ raccomandabile servire porzioni piccole di alimenti variati e permetterne la ripetizione.

Creare un ambiente positivo tanto fisico, cibi attraenti, come affettivo è molto importante, così come permettere di partecipare nella scelta del menù.

E’ importante che il bambino pranzi a tavola con gli adulti affinchè osservi ed imiti ciò che essi fanno. L’apprendimento tramite l’imitazione è fondamentale per lo sviluppo del gusto ed è frequente il cambiamento di abitudini alimentari di alcuni bambini quando pranzano negli asili o nelle mense scolastiche.

È proprio in questo periodo che si consolideranno le abitudini alimentari acquisite fino a quel momento.

I Nostri Menù

Tenendo conto di tutte queste raccomandazioni, abbiamo cercato di elaborare dei menù che, oltre a rispondere alle necessità sopra elencate, consentano anche a casa di preparare facilmente dei piatti in grado di completare il fabbisogno giornaliero dei vari principi nutritivi.

Tra i cereali abbiamo voluto alternare: riso, mais, grano saraceno (di elevato valore biologico e privo di glutine), frumento, orzo, avena, miglio, quinoa (una pianta erbacea, particolarmente dotata di proprietà nutritive, ottima fonte di proteine vegetali, minerali, fibra e particolarmente indicata per i celiaci, in quanto totalmente priva di glutine) e amaranta (particolarmente ricca in minerali ed amminoacidi essenziali; anch’esso particolarmente indicato per i celiaci, in quanto privo di glutine), ciascuno caratterizzato da uno specifico profilo amminoacidico e da una particolare composizione di minerali, in grado di complementarsi l’uno con l’altro; le carni, tutte certificate, e provenienti da un allevamento di Nazzano Romano (coniglio, manzo, vitello, vitellone, pollo, agnello), saranno alternate con uova, pesce, legumi (lenticchie, ceci, piselli, fagioli azuki), e formaggi, così da fornire, oltre ad un corretto apporto proteico,  tutti i minerali e le vitamine necessari per un corretto accrescimento.

La frutta e la verdura, sempre di stagione, saranno variate con attenzione, osservandone la tollerabilità; la somministreremo intera o sotto forma di frullati negli spuntini insieme a merende interamente preparate da noi.

Sappiamo che tutti gli alimenti contengono, ognuno nella sua specificità, principi vitali che restano tali solo se ne viene rispettata la neutralità. Ciò significa semplicemente che è bene dare la preferenza a cibi il meno possibile manipolati ed usarli nella presentazione più simile a quella che ci è offerta dalla natura. La cottura dei cibi, è vero, rende più facile la digestione, ma spesso distrugge i componenti migliori degli alimenti.

Per questo motivo, sceglieremo sempre le cotture più adatte, preferendo la cottura a vapore, al forno, la lessatura, utilizzando per quest’ultima e per quella al vapore, il liquido di cottura per la preparazione di minestre od altro.