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Allergie alimentari, diffusione allarmante

images1.jpgSono oltre 570 mila gli italiani under 18 allergici agli alimenti: 270 mila hanno fra zero e cinque anni, circa 150 mila sono bimbi da 5 a 10 anni, altri 150 mila hanno fra 10 e 18 anni.

In occasione della Settimana mondiale dell’Allergia Alimentare (dal 9 al 15 maggio) gli esperti segnalano che purtroppo questo è un problema in continua crescita, infatti negli ultimi dieci anni il numero dei bambini allergici è cresciuto del 20 per cento, i ricoveri per shock anafilattico nella fascia fra 0 e 14 anni sono aumentati di sette volte e le visite ambulatoriali pediatriche per allergie alimentari si sono triplicate; 5.000 bambini con meno di 5 anni sono a rischio di reazioni allergiche gravi che possono costar loro la vita, se vengono accidentalmente in contatto con gli alimenti proibiti.

Maria Antonella Muraro, responsabile del Centro dedicato allo Studio e alla Cura delle Allergie e delle Intolleranze Alimentari, operativo nella Regione Veneto presso l’azienda ospedaliera dell’Università di Padova, spiega che, l’allergia alimentare, in particolare verso latte, uova e nocciole è la causa più frequente di shock anafilattico e spesso segna l’inizio dell’evoluzione verso altre malattie allergiche quali la rinite e l’asma.

Inoltre la Muraro segnala che, è importantissimo dedicare sforzi maggiori all’identificazione dei bambini a rischio, attraverso una diagnosi appropriata con prove allergologiche cutanee e sul sangue; purtroppo ancora oggi l’unico trattamento efficace nella prevenzione della reazione allergica è l’esclusione dell’alimento incriminato nella dieta.

L’allergia più frequente rimane sempre quella al latte vaccino, oltre 100 mila bimbi fra zero e cinque anni non lo tollera e deve ricorrere a tipi di latte speciali molto costosi.

A tal proposito Marcia Podestà, presidente di Food Allergy Italia, dichiara che, nella maggior parte dei Paesi europei questi prodotti speciali per allergici sono rimborsati se il paziente ha la prescrizione medica, ma in Italia solo Lombardia, Friuli e Sardegna coprono i costi dei tipi di latte speciale.

La nota più dolente è che purtroppo ancora il 40 per cento dei cittadini non sa che esistano le allergie alimentari.

(12 Maggio 2010)

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