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Anche nei Film per Bambini si scopre l’impegno civico

images1.jpgUhmmm, la vecchia, cara Terra non se la passa troppo bene: perfino i “cartoni animati” se ne sono accorti…

C’erano una volta Biancaneve con i suoi sette nanetti (ma la strega, mamma mia quant’era brutta e cattiva!), il futuro Re Artù della Spada nella roccia, la perfida Crudelia (giustamente sconfitta) in caccia dei 101 cuccioli dalmata. Ma, perbacco, si restava nell’ambito della fiaba, senza eccessivi rimandi realistici ai mali del mondo.

E invece, adesso sono polpette che piovono dal cielo, fughe dalla città verso un mondo migliore (ma esisterà davvero?), immensi giacimenti di rifiuti tecnologici, eroi-bambini che hanno il compito non tanto di sconfiggere l’orco o la strega di turno, ma di affrontare concretissimi rischi quotidiani, che basta uscire di casa per vederli qui e ora, nella vita di tutti i giorni.

A Natale, sul grande schermo, sono arrivati “Piovono polpette” (appunto) e “Astro Boy”, entrambi accomunati da questa terribile consapevolezza di vedere il mondo sommerso dal “troppo”: troppo di tutto, troppo di cibo, troppo di apparati tecnologici, troppo troppo troppo. E poco prima, durante la scorsa stagione e all’inizio dell’autunno, i maestri dell’animazione avevano già colpito duro con due lungometraggi-capolavoro: “Wall-E” e il poetico “Up”.

Il robot che vive solo tra montagne di spazzatura del primo è un’immagine forte, destinata a sedimentarsi nel nostro immaginario. Molto più di mille, spesso inutili prediche ambientaliste, ci sbatte in faccia la realtà di un mondo che rischia di rimanere soffocato dai suoi stessi rifiuti.
E che cos’è, se non la ricerca di un Eden mai dimenticato, il viaggio attaccato ai mille e mille coloratissimi palloncini del vecchietto di “Up”, accompagnato dal bimbo-ciccio-saputello-e-simpaticissimo? Un altrove sopra un’immensa cascata in Sudamerica, un territorio che sembra incontaminato e che invece è già stato colonizzato dal catti-cattivissimo-di-turno.

E a Natale, quando siamo tutti più buoni? A Natale il buono più buono è “Astro Boy”, bimbo-robot, Pinocchio dell’era hi-tech dai poteri incredibili, che ha come unico scopo quella che è la ricerca di tutti, ma proprio tutti noi, grandi e piccini: farsi accettare, farsi amare, sentirsi felici di esserci, in questo mondo. Mondo che, anche in questo caso, è sommerso dagli scarti dei vecchi robot e dei computer inservibili. Capita la morale? Così non si va avanti…

Tanta è la paura di aver risvegliato terribili forze sopite della natura, che l’ultimo arrivato fra i cartoon, il geniale “Piovono polpette” immagina addirittura un uragano tropicale di spaghetti al ragù, che scaraventa sulla Terra un ammasso incredibile di cibo-porcheria. Ancora una volta, non è che abbiamo esagerato in qualcosa? L’eroe vince sempre, il bene trionfa (è la regola del gioco) ma l’inquietudine resta, ed è tanta).

Alla fine, tocca ancora una volta alla premiata ditta Walt Disney spargere un poco di serenità. Ma attenti, non si tratta affatto di una visione mielosa del mondo: la “Principessa e il ranocchio”, animata alla “maniera di una volta”, è tutto meno che politically correct. La ragazza bacia il ranocchio e… diventa ranocchia pure lei.
Buon divertimento!

(28 Gennaio 2009)

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