News dalla Rete

Bambin gesù, il Pronto Soccorso ‘senza pianto’

images-1.jpgDopo 14 mesi di lavori di riorganizzazione strutturale e tecnologica è stato presentato oggi il nuovo dipartimento di emergenza e accettazione dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù.

L’ospedale pediatrico “che, con i suoi 55mila accessi annui, rappresenta la più rilevante risposta di pronto soccorso ed emergenza pediatrica nel Paese”, spiega in una nota l’ospedale.

Tra le innovazioni del Dea, la realizzazione e l’allestimento di spazi dedicati all’osservazione breve intensiva: una soluzione intermedia, tra il ritorno a casa immediato dopo la diagnosi in Pronto Soccorso e il ricovero ospedaliero, che consente prestazioni più efficienti sia in termini di accoglienza che di qualità dell’assistenza.

Un vero e proprio “filtro” per tutte quelle situazioni cliniche che, in attesa del perfezionamento dell’iter di diagnosi e terapia, necessitano di un controllo continuo ma limitato nel tempo, come ad esempio casi di bambini con trauma cranico per il quale è necessario eseguire una Tac, asma resistente alle terapie, intossicazioni da farmaci o da sostanze pericolose, gastroenteriti, lesioni di media entità conseguenza di incidenti d’auto o domestici.

Con l’osservazione breve intensiva, chi arriva al pronto soccorso e ha bisogno di essere assistito per un tempo superiore alla visita o agli eventuali accertamenti diagnostici, può quindi rimanere in un ambiente protetto e sotto la costante sorveglianza medico-infermieristica per un tempo che va dalle 6 alle 36 ore. Il Pronto Soccorso impegna 45 persone tra medici e infermieri; l’accesso è protetto dalla cosiddetta “camera calda” dove le vetture e le ambulanze possono trasportare i pazienti al riparo dalle intemperie e da shock termici.

Altra novità assoluta a livello nazionale, la realizzazione di un percorso esclusivamente dedicato alla gestione delle maxi emergenze chimiche: si tratta di tre ambienti contigui nei quali vengono progressivamente effettuate – in stadi a pressione negativa – tutte le procedure di decontaminazione da sostanze chimiche di varia natura, prima dell’accesso all’area sanitaria. Una procedura che, ad esempio, in caso di allarme terroristico può rivelarsi di straordinaria importanza.

Infine, l’adozione standardizzata di procedure per alleviare il dolore nei bambini fin dal primo accesso in ospedale. Il Bambino Gesù è infatti la prima struttura pediatrica dotata di un pronto soccorso “senza pianto”, dove viene sistematicamente misurata l’intensità del dolore per adottare il trattamento analgesico più adeguato.

(6 Luglio 2010)

Un pensiero su “Bambin gesù, il Pronto Soccorso ‘senza pianto’

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.