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Bambini usati per il marketing: ecco i piccoli “brand ambassador”

images-31.jpgLa nuova frontiera del marketing sono i “brand ambassador”: bambini dai sette anni in su reclutati per far pubblicità tra amici e compagni di scuola.

Vengono chiamati “brand ambassadors”, ovvero “ambasciatori di marchi” e riguardano la nuova frontiera del marketing: bambini e ragazzi che attraverso i social network vengono reclutati per diffondere un prodotto attraverso il passaparola del web, sfruttando la loro rete di amici e compagni di scuola. Offrendo loro soldi dunque in cambio di pubblicità. Per gli esperti infatti ogni bambino, oltre ad essere un potenziale consumatore, può essere un efficacissimo “strumento” per diffondere il messaggio pubblicitario: più efficace di tanti spot e manifesti. Parlano direttamente a un target mirato. Si incoraggia il desiderio di emulazione che si sviluppa sentendo di appartenere a un gruppo. Sono una fonte preziosa di informazioni sui gusti e le nuove tendenze.

E’ un nuovo sito britannico a essersi “specializzato” in questo tipo di marketing: Dubit. Ma esattamente come funziona? Dubit è praticamente una grande comunità di bambini e adolescenti che una volta iscritti, segnalano gusti e preferenze. Da quel momento iniziano a ricevere a casa campioni gratuiti di alcuni prodotti ma anche inviti a eventi di promozione e feste. E una “paghetta” fino a 25 sterline (più o meno 28 euro) a settimana. Così facendo Dubit ha già reclutato centinaia di migliaia di bambini dai sette anni in su.

A centinaia sono arrivate le proteste di genitori e associazioni che difendono l’infanzia. “E’ un sistema diabolico”, ha commentato Richard O’Hagan, avvocato per l’infanzia, che chiede al governo britannico di approvare con urgenza una normativa a riguardo. Il responsabile, Adam Hildreth, si difende però sostenendo che viene sempre chiesta l’autorizzazione dei genitori, almeno per chi ha meno di 16 anni (in alcuni casi però i bambini sono riusciti ad aggirare questo controllo).

L’idea di usare i social network per far pubblicità però non è nuova: grandi multinazionali come Mattel o Coca – Cola già ci hanno pensato. Lo stesso hanno fatto alcune case discografiche ad esempio: il sito dell’agenzia americana in4merz. Com ha creato una comunità di diecimila teenager per promuovere cantanti come Lady Gaga.

(22 Febbraio 2010)

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