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Campagna contro lo sfruttamento sessuale dei bambini

Svizzera, Germania e Austria fanno fronte comune nella lotta contro il turismo sessuale che prende di mira bambini e minorenni.

I tre paesi hanno lanciato oggi una campagna congiunta. Al centro degli sforzi uno spot video e un formulario di annunci dei casi sospetti in Internet.

La campagna mira a sensibilizzare la popolazione sullo sfruttamento sessuale dei bambini nei paesi in via di sviluppo. Possiamo prevenire gli abusi se “non guardiamo altrove”, ha dichiarato alla stampa Eric Scheidegger, direttore supplente della Segreteria di Stato dell’economia (SECO), responsabile delle operazioni.

“La protezione dei bambini è una questione che interessa tutti, da noi e nei paesi in cui trascorriamo le vacanze”, ha aggiunto la consigliera nazionale Jacqueline Fehr (PS/ZH). La presidente della Fondazione svizzera per la protezione dell’infanzia ha ricordato che il turismo sessuale che prende di mira i bambini è un crimine.

Stando alle valutazioni dell’Organizzazione internazionale del lavoro, circa 2 milioni di bambini finiscono nelle fauci dell’industria pornografica o della prostituzione. Purtroppo – secondo Fehr – le cifre reali dovrebbero essere superiori. Occorre dunque agire.

La campagna porta su uno spot che invita a “tenere gli occhi aperti”. Il video, realizzato in collaborazione con Terre des Hommes, esiste per il momento solo in lingua tedesca. Verrà ampiamente diffuso per motivare i viaggiatori a denunciare casi sospetti.

La Svizzera vuole anche promuovere il modulo di segnalazione svizzero www.stopchildsextourims.ch, “unico nel suo genere a livello mondiale”, elaborato nel 2008 dall’Ufficio federale di polizia (fedpol) in collaborazione con ECPAT Switzerland e riconosciuto a livello internazionale come esempio di “buona pratica”.

Questo modulo permette alle persone testimoni all’estero di un avvenimento che mette in causa l’integrità sessuale di minori da parte di turisti di allarmare fedpol. Per evitare abusi, le denunce non possono essere anonime. “Con questa offensiva mediatica transfrontaliera apriamo nuove vie”, ha spiegato Jacqueline Fehr.

Finora – ha aggiunto Beat Burkhardt di fedpol – è stata annunciata soltanto una dozzina di casi sospetti. A suo avviso, la campagna internazionale dovrebbe migliorare la situazione. È attualmente impossibile quantificare il numero di Svizzeri, Austriaci e Tedeschi arrestati negli ultimi anni all’estero per casi di pedofilia.

Anche il settore turistico sostiene la campagna. L’azienda TTW Management AG promuove lo spot al Congresso del Turismo di Montreux, ha aggiunto soddisfatto Eric Scheidegger. Una piattaforma e-learning per gli specialisti del turismo finalizzata alla prevenzione del turismo pedofilo (www.childprotection-tourism.org) permetterà agli operatori del settore di rispondere alle informazioni ricevute e di inoltrare eventuali segnalazioni.

(2 Novembre 2010)

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