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Falsi alimenti per bambini

Nei giorni passati a Torino i pediatri della Federazione dei Medici Pediatri si sono incontrati per il Congresso Nazionale tenutosi al Lingotto.

E, proprio da qui, è partito l’allarme cibo per l’infanzia che, secondo i medici, in certi casi sarebbe nient’altro che cibo per adulti mascherato da “baby food”.

La differenza, che può apparire di poco conto, in realtà è molta. Anzitutto, ci sono specifiche normative che regolamentano la produzione dei cibi per bambini che, in questo caso, non verrebbero rispettate. Così, gli alimenti destinati ai più piccoli potrebbero contenere tutta una serie di veleni come pesticidi, metalli pesanti e micotossine.

«L’Italia regola con una normativa più stringente e puntuale l’alimentazione per l’infanzia. La legge tollera la presenza di ridotte quantità di micotossine, metalli pesanti e pesticidi – spiegano alla FIMP – Ma distingue tra adulti e “children” (da 0 a 3 anni). Imponendo per questi ultimi limiti molto più ristrettivi vicini allo zero analitico. Con un ulteriore distinguo: solo i prodotti specificamente dedicati a questa fascia (baby food), e soggetti a notifica ministeriale, devono rispettare i limiti per i children».
Il problema tuttavia sta nella situazione generalizzata di crisi economica che coinvolge tutti i Paesi industrializzati. Questa, ormai presente da più di 2 anni, sta purtroppo fortemente condizionando sia l’abitudine al consumo e acquisto delle famiglie sia le strategie e le proposte delle aziende, fanno notare i pediatri.

Ne consegue che i genitori resi più vulnerabili dalla situazione economica e spaventati dalla conseguente riduzione del potere d’acquisto, possono diventare più facilmente influenzabili dalle furbesche strategie di marketing di alcune aziende di alimenti per l’adulto, le quali, pur di raggiungere il fatturato, non si fanno scrupolo di porre sugli scaffali dedicati ai prodotti per l’infanzia prodotti per adulti camuffati, con tanto di personalizzazione, come se fossero baby food. Un comportamento deplorevole che tende a ingannare i consumatori e a esporre i bambini a rischi per la salute.

Consci che il problema  è serio e va contrastato, i pediatri della FIMP hanno realizzato un sistema di monitoraggio, disponendo una serie di analisi da eseguirsi su alcuni prodotti per adulti venduti come cibo per l’infanzia: tra questi vi sono pasta, biscotti, merende, succhi di frutta. Il pericolo che si possa portare in tavola alimenti contaminati da veleni è quindi reale e i pediatri raccomandano la massima attenzione da parte delle mamme. In caso di dubbio, è bene rivolgersi soltanto ai prodotti a norma perché «solo i prodotti regolati da specifica normativa baby food sono garanzia di sicurezza per il bambino da 0 a 3 anni», concludono alla FIMP. Occhio allo scaffale che inganna, dunque.

(6 Novembre 2011)

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