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Genitori singoli in vacanza. Mamme in gruppo e Papà con le tate

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In vacanza a Santa Marinella la piccola Mandorla, protagonista del libro di Chiara Gamberale ‘Le luci nelle case degli altri’, divora colazioni abbondanti sotto un tetto di cannucce, fa il sonnellino nel pomeriggio, poi finalmente si tuffa in acqua con il permesso di Tina, la mamma in affido.

Piaceri ma anche regole, perché Tina è sola, e Mandorla è piccola: una situazione, al netto del romanzo, condivisa d’estate da tanti genitori single.

Una categoria in ascesa anche in Italia, dove i papà separati sono 4 milioni e secondo i dati diffusi da Children’s Tour e dall’Osservatorio nazionale sul turismo giovanile, nel 2010 almeno 35 mila bambini sotto i 14 anni sono andati in vacanza con un solo genitore, in bilico tra la possibilità di trasformare le ferie in un’opportunità o in un faticoso lavoro estivo.

«Ciao! Sono di Torino… c’è qualcuno che ha voglia di organizzare qualcosa per le prime due terribili settimane di agosto?», chiede Tiziana Bertaccini agli altri membri del gruppo «Vacanze per genitori single» su Facebook. Organizzazione e condivisione sono le parole da tenere a mente. Claudia Bella, romana, 46 anni, è una mamma single che fin dai primi mesi ha dovuto fare i conti col tema vacanze in solitaria.

«La prima volta Maria Carlotta aveva 18 mesi: ovviamente non ho voluto rinunciare, come a volte fa chi trova deprimente sedersi al bar con un bambino piccolo, né ho voluto spartire la mia situazione con la famiglia».

La risorsa di Claudia sono stati gli altri single parents. «Lo scorso anno ho affittato con 5 mamme un appartamento in Toscana: molto meglio di un villaggio per bambini pre-confezionato», racconta Claudia, che adesso è anche animatrice del forum per genitori single momsanddads, una piattaforma dove scambiare consigli e pianificare vacanze. «Per il ponte del 2 giugno ci siamo organizzati per un campeggio a Marina di Bibbona, eravamo in 27 e abbiamo speso davvero poco».

I costi sono l’altra nota dolente: spesso le tariffe agevolate per famiglie tradizionali non vengono estese ai genitori non in coppia. Daniele Figini, manager milanese di 45 anni, vedovo da 2, ha scoperto di tasca sua lo svantaggio di essere un «mammo» (come si autodefinisce).

«Non è facile trovare tariffe scontate se si è da soli, sono pochi i pacchetti che prevedono la figura del genitore “scoppiato”», osserva Daniele, atterrato suo malgrado sul terreno della gestione familiare, dopo anni dedicati alla carriera.

«Ho dovuto a volte rinunciare a fare un bagno da solo, per paura di perderli di vista, e persino la sosta all’autogrill è diventata un momento complicato». Quest’anno con Giorgio, 11 anni, e Laura, 5, andrà in un villaggio vacanze di Ibiza dedicato proprio a papà e mamme single. «Una formula intelligente, che oltre a far risparmiare permette anche di socializzare».

Il settore del turismo sta comunque scoprendo questa nuova fetta di mondo: in Italia il resort Bagni di Pisa a San Giuliano Terme propone il pacchetto «genitore e figlio» con tariffe speciali che prevedono anche il personal family trainer (un’ora di fitness a misura di famiglia), mentre nella Riviera romagnola, all’avanguardia nell’accoglienza dei single parents, i bambini sotto i 6 anni in doppia con un adulto usufruiscono del 50 % di sconto.

All’estero, anche i grandi resort si sono adeguati: Beaches, la catena Sandals nelle spiagge più belle della Giamaica e della Turchia, propone falò in spiaggia e lezione gratuita per genitore single e figli con il programma creativo ideato da Martha Stewart. «Già da qualche anno ci siamo attrezzati per rispondere alle esigenze delle nuove famiglie — spiega Joel Ryan, responsabile dell’intrattenimento —. Quello che ci chiedono è la possibilità di interagire con gli altri ospiti».

La gestione del tempo è il tallone d’Achille soprattutto dei papà. «Che spesso risolvono il problema portandosi dietro la tata, oppure trascorrendo le ferie a casa dei nonni — dice la matrimonialista Annamaria Bernardini De Pace, mentre reclama senso del giudizio —. Le liti più furiose tra ex coniugi capitano proprio in estate. C’è chi vizia troppo il figlio in vacanza e chi ne approfitta per tirare un colpo basso all’ex, facendo finta di perdere aerei per ritardare il rientro, o riconsegnando il figlio nel posto più scomodo per l’altro genitore. Tutto, naturalmente, a scapito del bambino».

(10 Agosto 2011)

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