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“Con gli occhi dei figli” di Fausto Manara

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Come interpretare il silenzioso codice dei sintomi? Come aiutare una figlia che nel cibo vede il più grande nemico o il più grande amico infedele?

Tutte domande alle quali il libro “Con gli occhi dei figli” di Fausto Manara cerca di rispondere con intelligenza. Innanzitutto perché descrive le più che mai attuali malattie dell’anoressia e della bulimia non in un’ottica tragica bensì ponendo l’accento su quello che i genitori possono fare.

Inoltre, il suo non è un approccio edulcorato alla questione ma nemmeno sfiduciato; ciò che l’autore tenta di fare è intavolare un discorso diretto e lineare, fatto di continui rimandi ai lettori, soprattutto i genitori, cercando di affrontare insieme alcuni punti fondamentali della questione.

Il libro si snoda lungo un doppio binario. Da una parte si affronta il tema della “anoressia e bulimia tra miti e illusioni della società contemporanea”, nel quale si intreccia un discorso centrale, il fatto cioè che “in ogni caso, i rischi insiti nella scelta del corpo come strumento per giocare la partita della competizione sono sotto gli occhi di molti, anche se non di tutti”.

In questa prima dimensione, alla domanda perché gli adolescenti si ammalino di questi disturbi, da una parte l’autore espone l’idea di una componente innata, il cosiddetto “temperamento”, una sorta di “costituzione emozionale di cui si è dotati quando si viene al mondo e che determina il modo con cui si reagisce agli stimoli esterni” e, dall’altra, il fattore cruciale diventa l’ambiente.

Così “i fattori di rischio per sviluppare una patologia anoressica o bulimica sono da ricercare soprattutto nel confine tra le due questioni biologiche e familiari. Ma non solo”. Infatti, si aggiungono le cosiddette “trappole”, ovvero “modelli cognitivi ed emotivi autolesionistici che hanno origine durante l’infanzia e influiscono su tutto il resto dell’esistenza”. Esempi ne sono l’abbandono, la sfiducia e l’abuso, la vulnerabilità ed l’esclusione sociale; tutte minacce sottoposte a fattori di rischio.

L’altra parte del doppio binario è costituito dal contesto familiare, l’habitat psicologico e sociale nel quale sorge la richiesta d’aiuto e nel quale prende piede il difficile percorso che coinvolge i genitori, i quali “è da questo momento che, frastornati e sgomenti, angosciati e travolti da un senso di impotenza, si trovano all’improvviso dentro un tragitto nel quale dovranno confrontarsi non solo con la malattia della figlia, ma anche con altre questioni, alcune delle quali riguardano loro stessi”.

Manara mette a disposizione anche casi della sua attività di psichiatra e psicoterapeuta, nei quali la “storia di Francesca” o la “storia di Arianna” diventano l’emblema di un difficile ma possibile percorso da compiere insieme. “Con gli occhi dei figli”, opera a carattere saggistico ma scritta in modo accessibile, fornisce anche un’appendice con suggerimenti pratici sul ruolo degli insegnanti, dei coetanei, dei genitori e soprattutto consigli per chi soffre in prima persona proprio perché “di anoressia e di bulimia si può guarire”.

Scheda Libro
Titolo: “Con gli occhi dei figli
Autore: Fausto Manara
Editore: Sperling & Kupfer
Contenuto: Pagg. 121
Costo: 16,00 Euro

(27 Aprile 2009)

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