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Le favole non passano di moda

images1.jpegLeggere le favole ai bambini non serve solo a farli dormire.

L’articolo che pubblichiamo, tratto da Repubblica.it, sottolinea come le favole – lette ai bimbi fin dalla tenera età – stimolino all’apprendimento fin dalla tenera età e renda gli adulti di domani più intellettualmente curiosi ed intelligenti.

Il Nostro Asilo Nido, in collaborazione con il Comune di Roma, partecipa al progetto “Nati per Leggere“, citato nell’articolo che segue.


Secondo i pediatri americani, l’ abitudine fin dai sei mesi di età farà diventare i figli più bravi a scuola e li lancerà verso il successo da adulti. I medici italiani aggiungono che l’ ascolto di un libro sulle gambe di mamma o papà legherà piccoli e adulti in un abbraccio inossidabile. E gli esperti all’ unisono fanno notare che arricchire il vocabolario dei più piccoli è sulla lunga distanza il mezzo più efficace per abbattere le barriere fra le classi sociali. Uno dei primi riflessi del divario fra famiglie povere e agiate – hanno notato i pediatri della Boston University School of Medicine – è proprio la differenza nella ricchezza del vocabolario dei figli. I genitori delle classi medie e alte, scrivono Elisabeth Duursma e Barry Zuckerman su Archives of disease in childhood, passano più tempo a leggere libri a voce alta, spiegando il significato delle parole difficili. Ai figli delle “tute blu” vengono invece descritte tutt’ al più le figure. Al momento di entrare a scuola, i primi avranno una capacità espressiva maggiore e otterranno voti più alti, con la fiducia in se stessi che accompagna le prime pagelle brillanti.

images-12.jpegI bambini che in prima elementare non hanno imparato ad amare i libri, sottolineano poi Duursma e Zuckerman, rimarranno dei lettori riluttanti durante tutto il corso dei loro studi, a differenza di quelli che hanno ricevuto l’ imprinting “lettura uguale amore di mamma e papà”. Lo studio della Boston University sfrutta i risultati di uno dei più radicati programmi di educazione alla lettura, quel “Reach out and read” che dall’ inizio degli anni ’90 suggerisce ai genitori i libri più adatti per ogni età e il modo migliore per stimolare il linguaggio nei bambini.

In Italia l’iniziativa è portata avanti dal programma Nati per leggere, promosso dalla Onlus “Centro per la salute del bambino”, dall’ Associazione italiana biblioteche e dall’ Associazione culturale pediatri. Sia negli Stati Uniti che nel nostro paese i pediatri hanno suggerimenti ben precisi su come leggere le favole ai bimbi già a partire dai sei mesi di età. E non importa se in un primo momento non tutti i dettagli della storia verranno fissati nella memoria. «Spegnere la tv, creare l’ atmosfera giusta, sfruttare anche il contatto fisico con i propri figli, tenendoli in braccio» consiglia Alessandra Sila del coordinamento nazionale di Nati per leggere. «Bene usare – aggiungono i pediatri americani – uno stile interattivo, legando i particolari della storia al vissuto quotidiano del bambino, spiegando le motivazioni dei comportamenti dei personaggi e soffermandosi sulle parole nuove». Oltre a un’ accelerazione dell’ apprendimento da parte dei figli, i medici hanno notato anche un effetto collaterale sorprendente: l’ aumento dei libri letti dai genitori, non solo di favole.

(22 Maggio 2008)

2 pensieri su “Le favole non passano di moda

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