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Le linee guida dell’Assessore per il futuro dei Nidi romani

images-3.jpgRiportiamo un interessante articolo-intervista tratto da ‘Il Messaggero online‘ del 6 Settembre di quest’anno, nel quale l’attuale Assessore alle politiche educative, la D.ssa Marsilio, illustra i piani futuri per rendere Asili e Nidi del Comune di Roma luoghi sempre più amici dei bambini e in linea con gli stimoli che arrivano dalla società romana.

Si inizia con più fondi per i direttori scolastici che gestiscono scuole con un alto numero di alunni immigrati. Classi in cui la percentuale di bambini stranieri venga ristabilita, in modo da garantire un giusto rapporto tra alunni italiani e non. E ancora. Corsi di formazione dedicati agli educatori che insegnano agli studenti immigrati. Ed insegnanti degli asili nido che a partire dai prossimi mesi potrebbero indossare divise con il logo del comune di Roma. E’ un inizio dell’anno scolastico pieno di novità per i 18 mila baby studenti della capitale, per le insegnanti dei nidi e delle scuole dell’infanzia di Roma.

Ieri, l’assessore alla scuola Laura Marsilio ha voluto inaugurare il nuovo anno con un personale in bocca al lupo alle maestre di cinque asili nido sparsi nelle periferie della città, dal Tuscolano alla Garbatella, da Centocelle al Prenestino. Ribadendo il suo impegno per migliorare l’offerta dei nidi – visto che ad oggi 9 mila bimbi sono ancora fuori dalle graduatorie – ma con un occhio sempre attento al problema dell’immigrazione.

images1.jpgLa scuola e gli alunni stranieri. «Per favorire una reale integrazione tra bimbi italiani e immigrati e aiutare gli insegnanti a gestire questa nuova realtà sociale – spiega la Marsilio – da gennaio partirà infatti un progetto di formazione speciale per gli educatori che insegnano in classi dove la presenza di bambini stranieri è elevata». Ma non solo. «L’assessorato sta anche pensando di assegnare dei fondi aggiuntivi direttamente ai direttori scolastici che gestiscono scuole con un alta percentuale di stranieri (soldi che potrebbero essere utilizzati ad esempio per i mediatori culturali) e non come succedeva in passato, alle associazioni che gestivano i poli intermundia, centri interculturali che usufruivano di aule concesse dai municipi dove si svolgevano attività rivolte ai migranti».Inoltre, secondo l’assessore alla scuola, andrebbe anche stabilito un tetto alle iscrizioni di immigrati all’interno delle classi «in modo da garantire una distribuzione equa nel territorio», spiega.

Attualmente restano in vigore le linee guida del Ministero che non ha ritenuto di stabilire un limite vero e proprio nelle classi. Ma l’assessore Marsilio ha ritenuto opportuno inviare una circolare alle scuole comunali, «affinché nelle aule venga rispettata una giusta proporzione di alunni italiani e non». «Ci sono infatti realtà come Tor Pignattara o l’Esquilino dove nelle classi c’è una percentuale di stranieri dell’80%. Il che rende impossibile sia l’integrazione che l’apprendimento. Noi siamo disponibili a farci carico del trasporto scolastico se una parte di questi studenti venisse assegnata a scuole diverse».

Le educatrici. Anche per le insegnanti dei nidi e delle scuole dell’infanzia, il nuovo anno scolastico ha riservato novità importanti. Qualche giorno fa, in una circolare inviata a tutte le scuole comunali, l’assessorato ha comunicato tre importanti cambiamenti rispetto al passato. «Il primo – spiega la Marsilio – riguarda la formazione delle educatrici, prima affidata ad insegnanti esterni e ora, con un risparmio che si aggira intorno ai 200 mila euro, reinserita all’interno dell’amministrazione comunale». Inoltre il Comune aprirà un nuovo bando per le supplenze giornaliere in modo che le insegnanti potranno attingere da nuove graduatorie, prima esaurite. E non è finita qui. «Per la prima volta, infatti – prosegue l’assessore – saranno gli stessi municipi a proporre all’assessorato i modelli organizzativi che riguardano strutture e progetti da avviare. In questo modo si lascia maggior autonomia alle strutture del territorio».

Non solo grembiuli. A partire dai prossimi mesi le educatrici degli asili nido potrebbero indossare una divisa, con i colori scelti dall’istituto e il logo del comune di Roma. «L’idea – afferma la Marsilio – è quella di una divisa pratica e colorata, magari pantaloni e maglietta, che permetta ai piccoli, soprattutto attraverso i colori, di identificare le persone alla loro funzione. Penseremo noi ad aiutare le lavoratrici che spesso si auto finanziano per comprare piccoli arredi e rendere già accogliente le strutture che ospitano i piccoli, a comprare le divise». Lo stemma del Comune potrebbe apparire anche sulle targhe dei nidi: «un modo per unificare tutte le strutture pubbliche della città».

(22 Settembre 2008)

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