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Milano, da Settembre Convenzioni Comune-Nidi Privati

images-1.jpg«Entro l’anno troveremo un posto per tutti i 2.400 bambini che sono in lista d’attesa per il nido». L’assessore all’Educazione del Comune di Milano, Mariolina Moioli, conferma l’inaspettato boom di richieste per i servizi della prima infanzia e prende un impegno con le famiglie.

Quel che non ha spiegato, è che in giunta è stata approvata una delibera che introduce il sistema di accreditamento per gli asili privati e il meccanismo dei voucher, già in vigore nella sanità lombarda. Il Comune affronterà il problema delle liste d’attesa ricorrendo massicciamente ai privati. L’accreditamento era annunciato nel Piano di zona, ma diventerà realtà già da settembre.

La delibera dell’assessore Moioli spiega che per il primo anno sarà una sperimentazione e che verranno creati due elenchi di «soggetti accreditati per la gestione dei servizi per la prima infanzia» sia in strutture comunali, sia in strutture private. Oggi il Comune ospita nei suoi asili 5mila 850 bambini. Dato l’aumento di richieste da parte dei genitori di bambini piccoli, Palazzo Marino ” affitta” altri 1.191 posti presso 115 nidi d’infanzia privati o aziendali. Non avendo abbastanza personale e in assenza di assunzioni di maestre, Palazzo Marino appalta a privati 56 nidi pubblici per ulteriori 1.530 bambini. Questi posti, da settembre, non saranno più affidati in convenzione, ma con l’accreditamento di enti selezionati in base a determinati criteri qualitativi, professionali, di esperienza e affidabilità. Inoltre, si legge nel documento, si garantirà “supporto alla famiglia mediante l’e rogazione di voucher da spendere presso soggetti accreditati”.

Il Comune sta ancora definendo in quale misura questi “buoni” copriranno la spesa delle famiglie per il nido e quante famiglie avranno il voucher e un elenco di nidi privati, invece del posto al nido pubblico. Protesta il sindacato: «Il Comune ci ha convocato per presentarci il piano, senza avvertirci della decisione operativa. L’unico scopo di questa scelta è risparmiare, offrendo alle famiglie servizi sempre più scadenti e rischiando di incentivare contratti di lavoro fuori norma», dicono Antonio Lareno e Tatiana Cazzaniga della Cgil. Critico anche il consigliere democratico David Gentili: «È una scelta deludente e rischiosa.

La delibera non dice niente sulle risorse che devono essere investite, non offre garanzie sulla qualità del servizio, non fa riferimento a formazione degli operatori, ai contratti di lavoro, alle strutture. Con i voucher e la libera scelta delle famiglie, si mette a rischio il patrimonio di strutture e professionalità che Milano ha faticosamente creato negli anni, considerato d’eccellenza in Italia».

(14 giugno 2009)

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