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Non staccate la luce ai bambini!

images-22.jpgPochi giorni fa è morto un bambino a Napoli. Aveva 6 anni, si chiamava Elvis. La sua storia l’avete letta senz’altro.

Per chi non la conosce vi basti sapere che è morto perché la madre, una ragazza africana, non aveva i soldi per pagare la bolletta e quindi l’Enel le aveva staccato la luce. Poi è arrivato il freddo, e per scaldarsi la ragazza accendeva un piccolo braciere. I fumi del braciere, di notte, hanno ucciso Elvis.

Sono stati scritti molti articoli sulla vicenda. Tra i più disarmanti c’è quello di Massimo Gramellini su “La Stampa”. È una di quelle storie tragiche e assurde che fanno male solo a sentirle e che ti lasciano, essenzialmente, con una domanda: ma come è possibile che succeda una cosa del genere in Italia?

Proviamo a risparmiarvi ogni retorica e passiamo ai fatti. Il motivo per cui Elvis è morto è semplice: in Italia non esiste legge o regolamento che garantisca ai bambini un “minimo vitale” energetico. Nessuno può staccarvi l’acqua (in teoria è possibile ma è davvero difficile che accada), anche se siete morosi. Ma l’elettricità sì. Esiste una lista di utenti, presso l’Authority dell’energia, “non disalimentabili”. Sulla lista ci sono caserme, ospedali, pazienti molto gravi.
Agli utenti presenti su quella lista non è possibile staccare la fornitura in nessun caso. Solo che su quella lista Elvis non c’era. Non era così importante.

Noi siamo convinti di essere in tanti a pensare che in un Paese civile una storia come quella di Napoli non debba proprio accadere. Siamo convinti che a destra e a sinistra saranno tutti d’accordo.

(24 ottobre 2009)

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