L’ Alimentazione dei ‘Piccoli’ al MeAgape

Il periodo di transizione comprende dai 4-6 mesi fino alla fine del primo anno. E’ il momento di introdurre l’alimentazione complementare che sarà inserita poco a poco e in modo sequenziale.

Ad ogni modo il latte continuerà ad essere un alimento importante ed apporterà il 50% dell’energia quotidiana. La principale ragione per iniziare l’alimentazione complementare è nutrizionale, poichè il latte da solo non soddisfa i fabbisogni energetici né quelli di nutrienti per una crescita e sviluppo ottimali. Inoltre, quando il lattante è preparato da un punto di vista maturativo, si favorisce una progressione naturale dalla suzione alla masticazione degli alimenti, lo sviluppo di nuove abilità e la diversificazione dell’alimentazione provando nuovi sapori e nuove consistenze.

Le funzioni dell’alimentazione complementare sono:

– Supplementare l’apporto energetico del latte.

– Fornire i nutrienti indispensabili.

– Stimolare la funzionalità gastrointestinale.

– Favorire l’acquisizione di abitudini dietetiche e favorire la crescita e sviluppo del lattante.

L’ordine con cui si incorporano i nuovi alimenti non è fondamentale, né esistono basi scientifiche per introdurre un alimento prima di un altro; normalmente si tiene conto delle abitudini familiari, della zona geografica, della cultura, per non alterare la routine familiare, la palatabilità dell’alimento e le preferenze del lattante. Comunque, ciò che è veramente importante è l’intervallo di tempo, si deve aspettare più di una settimana prima di introdurre un nuovo alimento, tempo che consentirà al bambino di adattarsi alle proprietà organolettiche ed identificare possibili allergie o intolleranze. Non si devono mai miscelare diversi alimenti se prima non sono stati somministrati ed assunti separatamente. L’alimento preferito dalla maggior parte dei bambini sono i cereali che vengono aggiunti al latte di formula.

I cereali apportano energia sotto forma di carboidrati, poche proteine, minerali, tiamina ed acidi grassi essenziali. Il componente principale, l’amido, è tollerato e perfettamente digerito dal lattante a partire dai 4 mesi tanto dall’amilasi pancreatica come dalle disaccaridasi intestinali. I cereali devono essere idrolizzati ed arricchiti con ferro. Saranno monocereali o multicereali senza glutine (riso, mais, soia). Si preparano in forma di pappa aggiungendo i cereali all’8% al latte della formula di inizio o di proseguimento e verranno somministrati con il cucchiaino. Non è consigliabile l’uso di pappe lattee che devono essere ricostituite con acqua in cui la proporzione farina/latte è a favore della farina. Il glutine non deve essere introdotto nell’alimentazione fin dopo i 6 mesi per evitare l’enteropatia indotta dal glutine nei bambini predisposti. Trascorsa oltre una settimana si sostituisce un’altra assunzione di latte con un altro alimento: la frutta.

La frutta è un alimento importante per il suo contenuto in zuccheri, fibre vegetali, vitamine ed antiossidanti. Grazie al suo contenuto di fibra, condiziona la normalizzazione del transito intestinale. Si sceglierà frutta fresca e matura propria di ogni stagione che verrà triturata senza aggiungere zucchero nè miele. Se dovesse essere troppo acida si può aggiungere farina di cereale di quella usata per la pappa. Non devono essere somministrati succhi di frutta zuccherati con il biberon che espongono al rischio di “carie da biberon” caratterizzate dalla distruzione degli incisivi decidui superiori.

Quando inizia il 2° semestre di vita diventa insufficiente l’apporto di amminoacidi e minerali tramite il latte, i cereali e la frutta. Bisogna quindi fornire proteine vegetali sotto forma di purè.

La verdura apporta minerali, vitamine, antiossidanti e fibra insolubile che facilita la formazione del bolo fecale ed aumenta la peristalsi intestinale. Gli spinaci, i cavolfiori e la barbabietola non devono essere inserite nel pranzo del bambino fino a che non abbia compiuto i 6 mesi per il loro elevato contenuto in nitriti ed il rischio di produrre metaemoglobinemia. Nella preparazione dei purè si raccomanda di utilizzare varie verdure affinché l’apporto di amminoacidi sia migliore e per abituare il lattante ai nuovi sapori. Non si deve aggiungere sale.

Per lo scarso apporto energetico non deve sostituire un’assunzione di latte ma completare l’apporto con latte materno o biberon.

Trascorsa più di una settimana dall’accettazione della verdura, si introdurrà la carne.

La carne apporta fondamentalmente proteine di prima qualità, con tutti gli amminoacidi essenziali. Fornisce anche grassi animali in maggiore o minore quantità a seconda del tipo di animale e di localizzazione della carne. Contiene inoltre minerali (potassio, fosforo, ferro) e vitamine del gruppo B.

La preparazione idonea è sotto forma di purè di carne e verdura perché in questo modo vengono mescolati e smussati i sapori ed entrambi gli alimenti vengono meglio tollerati. Questo sostituirà una razione di latte. Le carni da scegliere sono quelle con un limitato contenuto di grassi. Non sono raccomandabili le interiora almeno fino ai 18 mesi.

Con questa alimentazione diversificata si giunge ai 9 mesi quando si possono introdurre gli alimenti potenzialmente allergenici (pesce, uova, glutine).

Il pesce apporta proteine di elevato valore biologico come la carne. I grassi sono principalmente acidi grassi polinsaturi. Apportano minerali, cloro, sodio, potassio,fosforo e iodio (quelli marini). Si deve iniziare con pesce bianco che ha meno grassi e si tollera meglio. Il pesce congelato ha lo stesso valore nutritivo di quello fresco.

L’uovo apporta proteine di prima qualità che contengono tutti gli amminoacidi essenziali. Contiene vitamine, ferro ed acidi grassi. I grassi si trovano soprattutto nel tuorlo insieme a vitamine liposolubili mentre la maggior parte delle proteine sono nell’albume insieme alle vitamine idrosolubili.

Per il suo potenziale allergenico (soprattutto per l’albume) si deve somministrare per primo il tuorlo, che può essere aggiunto al purè e sempre in quantità crescenti per valutare la tolleranza. In seguito si userà l’uovo intero. Non far assumere mai più di 2 uova la settimana. Sarà sempre somministrato cotto anche per una migliore digeribilità delle proteine dell’albume.

Gli alimenti in vasetto per la loro composizione nutrizionale costante e la loro preparazione omogeneizzata possono essere utili per l’alimentazione del lattante.

Quindi, tra i 4 ed i 12 mesi si possono introdurre in modo progressivo tutti gli alimenti nutrizionalmente adeguati per l’età del bambino. Il pasto deve presentare una palatabilità che faciliti l’accettazione da parte del lattante ed una consistenza adeguata al grado di sviluppo ed alla capacità di masticazione e deglutizione.

Gli alimenti devono essere preparati con la massima attenzione all’igiene. L’assunzione di sale nel bambino deve essere prudente e, possibilmente, non si devono salare gli alimenti. Le RDA consigliano non più di 200 mg/die per i lattanti con meno di 1 anno.

Un apporto di una quantità elevata di fibra può ridurre l’apporto di densità calorica, la biodisponibilità di vitamina B6, la produzione di enzimi ed il contenuto di grassi, può produrre gas e, quindi, coliche nel lattante e può agire come chelante di minerali (zinco, ferro, calcio, magnesio, rame). La fibra, tanto solubile come insolubile è presente nella frutta e se ne consiglia un massimo di 5 g/die nel secondo semestre di vita.

Non sono consigliati supplementi di fluoro fino ai 6 mesi se la concentrazione nell’acqua usata è maggiore di 0,3 mg/L.

I fabbisogni di calcio sono di 500-600 mg/die nel secondo semestre soddisfatti con il latte.

Si deve tenere presente che così come esistono ragioni nutrizionali per l’introduzione dell’alimentazione complementare, un’introduzione precoce potrebbe avere conseguenze negative per la salute del lattante.

I Nostri Menù

La colazione è il primo momento alimentare con il quale il nostro “lattante” deve imparare a confrontarsi. Ci piace iniziare allora con un buon frullato di frutta fresca, preparato generalmente con mela e banana o con la pera ed un pizzico di zucchero di canna, affiancato sempre da biscotti o crackers, in modo da evitare un rapido innalzamento dell’indice glicemico.

Per il pranzo daremo omogeneizzati bio della “Coop”, considerati tra i migliori, per la loro certificazione “OKO”. Alternativamente, proporremo un buon brodo di carne, ottenuto dalla bollitura di 500g di muscolo di bovino adulto in 5L di acqua. Lo lasceremo bollire per almeno 3h, fino a quando non avremo ottenuto un concentrato della misura di 1L circa. Questo lo aggiungeremo alle varie creme bio, così da ottenere un’ottima alternativa all’omogeneizzato.

Per la preparazione del nostro brodo vegetale, generalmente utilizziamo degli ortaggi che tagliamo per lungo (tipo patatina fritta), in modo da ridurre al minimo la perdita di fibra, minerali e vitamine. Utilizzeremo carote, patate, zucca gialla, cipolla, lattuga, zucchine in estate e altre verdure a seconda della stagione

Mentre per un buon brodo di carne è fondamentale una lunga bollitura, lo stesso discorso non è possibile farlo per i vegetali, che altrimenti perderebbero la maggior parte delle vitamine e dei minerali. Per questo motivo, cuociamo le verdure per 4-5 min, quindi le raffreddiamo e le frulliamo in acqua fredda per poi farle stiepidire a 40-45°C. Così preparate, saranno aggiunte alle varie creme di riso, mais, tapioca…

I pasti dei nostri “lattanti” saranno completati con la merenda, fatta di yogurt alla frutta insieme, a piacere, con merende che prepariamo per coloro che già hanno messo qualche dentino.