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Pinocchio, qual’è il vero finale?

allegoria_pinocchio_dughetti.jpgSembra proprio che la favola di Pinocchio non dovesse finire nel modo che tutti da bambino abbiamo imparato a conoscere.

La celeberrima favola di Collodi, sussurrano antichi ricordi di redazione, non era stata concepita come racconto per bambini, ma a causa del successo riscosso nelle pubblicazioni a puntate sulla rivista per l’infanzia ‘Il Giornale per bambini’ tale diventò e all’uopo fu modificato anche il finale.

Ma andiamo con ordine. Innanzitutto qualche dato, per capire meglio la portata del successo planetario dell’opera di Carlo Lorenzini, in arte Collodi.

Pinocchio vede la luce nel 1881, pubblicato nel 1883 non riscuote da subito grande successo di pubblico e critica, che accolgono con freddezza una storia fuori dall’ordinario per quell’epoca così perbenista. La raffigurazione buffa di alcuni personaggi istituzionali come i carabinieri e il giudice non metteva certo a suo agio una società ancora troppo ingessata. Ma il vero successo arriva, come accennato, con la pubblicazione a puntate, e tanto il pubblico impara ad amare il burattino monello che il Collodi decide di seguire il suggerimento dell’editore e modificare il finale, creando quello che tutti noi oggi conosciamo.

images-1.jpegDa lì un successo davvero planetario se consideriamo che la favola di Pinocchio è stata tradotta in diverse decine di lingue in giro per il mondo e ha dato origine al primo caso di multimedialità nella storia moderna. Basati su questo racconto infatti, hanno visto la luce decine di film per il cinema e la tv (come non ricordare il Pinocchio televisivo di Comencini o quello più recente di Benigni in versione cinematografica), e il celeberrimo cartone animato di Walt Disney.

Ma Pinocchio ha invaso anche altre arti, dai fumetti (celebre una versione moderna di una striscia gioapponese) alla musica, alla saggistica, ispirando autori di ogni provenienza geografica e culturale.

L’anima ribelle e sarcastica dello scrittore, quasi picaresca – che inizialmente non aveva pensato ad un racconto per ragazzi – però rimane e pervade l’intero testo, che infatti si conclude, almeno nella prima stesura del 1881, con ben altro finale: una Fata Turchina molto meno clemente e comprensiva, che non perdona le esagerate marachelle di Pinocchio burattino e lo lascia morire impiccato all’albero. Terminando così sarebbe comunque diventato una pietra miliare della letteratura per ragazzi? A voi la risposta.

(1 Giugno 2008)

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