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Presto il Garante per l’Infanzia a livello nazionale

images1.jpg‘Non sarà una figura arroccata nei castelli del potere e neanche una forma clientelare per sistemare qualche persona accantonata dalla politica, ma un garante pronto ad ascoltare i bisogni dei minori e gli adolescenti’.

Con queste parole il ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, ha descritto il Garante dell’Infanzia e l’Adolescenza, al centro di un disegno di legge proposto dallo stesso ministro e adottato il 1 agosto scorso dal Consiglio dei Ministri, nel corso del convegno ‘Il Garante nazionale italiano: una sfida per la promozione dei diritti dei bambini e degli adolescenti in Italia’, organizzato oggi da Telefono Azzurro.

‘Mi auguro che l’opposizione collabori e che – ha detto ancora Carfagna – il ddl diventi presto legge’.

Anche perche’, come sottolineato da Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro, ‘oggi il Garante è presente in oltre 40 paesi europei seppur con modelli diversi’.

Ma quale deve essere davvero il ruolo del garante per l’infanzia ce lo spiega a chiare lettere Isabella Poli, direttore scientifico del Centro Studi Minori e Media di Firenze, a margine del dibattito in corso sul tema dell’istituzione di un Garante nazionale dell’infanzia ed adolescenza.

‘E’ necessario un Garante nazionale dell’infanzia e dell’adolescenza che non si limiti a tutelare i minori da situazioni di violenza o di disagio, ma promuova a 360 gradi una effettiva cultura nell’infanzia tale da permeare qualsiasi settore della comunità’.La mancata istituzione in Italia di questa figura, prevista dalla Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia del 1989, ratificata dall’Italia con la legge 176\1991, è stata più volte rilevata dallo stesso Comitato Onu sui diritti dell’infanzia.

images3.jpgNel corso degli anni si sono moltiplicate le proposte di legge depositate in Parlamento, ma senza alcun esito concreto. L’unica realtà attualmente presente in Italia è quella del Garante regionalee/o locale istituito, tuttavia, solo in alcune zone d’Italia (vedi nostro articolo su Garante nel Comune di Roma).

‘La figura del Garante presente ormai da tempo in quasi tutti i Paesi della Ue – continua Isabella Poli – è troppo spesso associata quasi esclusivamente alla patologia dell’infanzia, sembrando così dimenticare tutta una ‘normalità’ dell’infanzia che ha esigenze e priorità specifiche.

Occorre inoltre ricordare che il rispetto dei diritti dei bambini non riguarda solo la normativa specifica, ma deve tener conto dell’impatto che qualsiasi iniziativa legislativa, norma o regolamento può avere sui minori. Ad esempio, una riforma del sistema pensionistico, apparentemente estranea alle problematiche dei bambini e dei ragazzi, non può prescindere dagli effetti che può avere sulla famiglia e quindi sui bambini stessi.

Ugualmente, quando si definisce un nuovo piano regolatore, e con esso la mappa delle strade, dei negozi, degli spazi pubblici, non si può tenere conto solo dei fattori ambientali o dell’esigenze delle varie categorie sociali, ma si dovrà valutare anche l’impatto che tutto questo può avere sulla vita dei bambini e dei ragazzi che abitano in quella area’.

Conclude Isabella Poli: ‘L’interesse superiore del bambino, così come affermato dalla citata Convenzione Onu, deve essere il criterio guida di ogni scelta politica ed esso esige anche la pronta istituzione del garante nazionale dell’infanzia e della adolescenza’.

(8 Novembre 2008)

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