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Save the Children presenta l’Atlante per conoscere il pianeta infanzia

L’organizzazione ha presentato a Roma “L’isola dei tesori“, quasi 70 mappe – consultabili anche online – che illustrano pregi e difetti di ogni provincia italiana dove vivono oltre dieci milioni di minori.

Napoli è la città più giovane con il 22% di under 18. Roma invasa dal cemento ma più verde. In 10 anni triplicati gli stranieri di seconda generazione

È un tesoro di inestimabile valore e una risorsa da tutelare. Uno scrigno prezioso composto da oltre dieci milioni di minori che vivono in Italia, di cui 1.756.000 in povertà: un variegato universo di esigenze, comportamenti, problemi e disagi delineati da Save the Children che ha presentato oggi il primo Atlante dedicato al pianeta infanzia nel nostro Paese. Il risultato è un volume di 66 pagine, L’isola dei tesori – Atlante dell’infanzia (a rischio) in Italia 1, scaricabile in versione integrale e corredata da una mappa interattiva che mostra in pochi clic uno schema sintetico per ogni provincia italiana, oltre a indicare i forzieri contenenti i Tesori dell’infanzia e i Pirati che li “derubano”, evidenziando le località più o meno “ricche” con la possibilità di approfondire ogni voce.

In base a cifre, dati e percentuali relativi al 2009, l’Atlante propone quasi 70 mappe con le principali informazioni sugli under 18 nel nostro Paese: dalle città più “giovani” ai nomi più diffusi, dalle città più inquinate al verde pubblico a disposizione di ogni bambino, dagli asili nido alla dispersione scolastica. Una foto sulla condizione dell’infanzia che traccia soprattutto alcuni degli aspetti problematici, tra marginalità, nuove povertà, discriminazione, violenza e una legislazione in materia d’infanzia frammentata e impreparata.

“Il lancio dell’Atlante a pochi giorni dalla Giornata dell’Infanzia e presso un’istituzione così importante come la Banca d’Italia non è casuale – spiega il direttore generale di Save the Children Italia, Valerio Neri – la Banca d’Italia per statuto e missione protegge e governa il tesoro economico-finanziario italiano: dunque c’è sembrato di grande forza simbolica l’idea di presentare presso questa sede istituzionale il nostro Atlante del tesoro umano d’Italia. Gli 11 milioni di bambini che vivono sul suolo italiano sono la riserva aurea nazionale che l’Atlante riporta allo scoperto, come in una virtuale caccia al tesoro, mostrandone la dislocazione geografica e dove sia più o meno valorizzata, protetta, tutelata ma anche, purtroppo, misconosciuta, offesa, incustodita”.

Napoli la provincia più giovane. Sono Roma, Napoli, Milano e Torino le province che contengono le parti più consistenti del “tesoro” rappresentato dagli oltre 10 milioni di minori che vivono nel nostro paese. A Roma vivono 697.387 minori, a Napoli quasi 671.000, a Milano 636.610 e a Torino 351.566. Le province più giovani – quelle cioè con le percentuali più elevate di minori – sono prevalentemente al Sud, dove storicamente si fanno più figli: Napoli è in pole position con quasi il 22 per cento di minori sul totale della sua popolazione, seguita da Caserta (21,3 per cento), Caltanissetta, Crotone e Catania (tutte oltre il 20 per cento). Unica eccezione fra le province del Nord è Bolzano, con il 20 per cento di under 18 sul totale dei suoi abitanti. Sempre al Nord anche il primato in negativo, con Ferrara che ha la quota percentuale più bassa di bambini (12,6 per cento).

Francesco, Alessandro e Giulia i nomi più diffusi. Francesco, Alessandro, Matteo, Antonio e Giuseppe, per i maschi; Giulia e Sofia, per le femmine: sono i nomi di bambini più diffusi e amati dai genitori italiani, sempre secondo l’Atlante dell’infanzia. In particolare, Francesco è il nome scelto in prevalenza dai genitori di alcune regioni del Centro Sud (Lazio, Sardegna, Puglia e Molise, Calabria, Basilicata), Alessandro il preferito in alcune regioni del Centro Nord (Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Umbria), Matteo soprattutto in Valle D’Aosta e Friuli Venezia Giulia, Antonio e Giuseppe in Campania e Sicilia. Tra le bambine il nome di maggior successo è Giulia in 9 regioni (Liguria, Valle D’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Toscana, Marche, Abruzzo, Lazio, Sardegna) seguito da Sofia (più comune in Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Umbria, Sicilia e in provincia di Trento). Per quanto riguarda i nomi di bambini nati da genitori stranieri, si registra il successo di nomi italianissimi come Alessia, Giulia e Sofia per le bambine e Matteo e Alessandro per i bambini. Tra i nomi stranieri invece quelli più in voga sono Sara, l’asiatico Aya, gli arabi Malak (angelo) e Hiba (regalo) per le femmine. Per i maschi Adam precede Mohammed, seguito da Rayan, Omar, Matteo, Alessandro, Cristian, Kevin e Youssef.

Triplicati in 9 anni stranieri di seconda generazione. Sono 932.000, al primo gennaio 2010, i minori stranieri residenti in Italia. Di questi 6 su 10 (572.000) sono di seconda generazione (cosiddetti G2), cioè nati in Italia: un numero più che triplicato in meno di dieci anni (nel 2001 erano 160 mila), anche in conseguenza della politica dei ricongiungimenti familiari. Ed è Prato, con il 19,7 per cento di minori di seconda generazione sul totale della sua popolazione straniera, il capoluogo di provincia con la più alta percentuale di G2. Seguono Mantova (17,2 per cento), Cremona (17 per cento), Brescia e Reggio Emilia (16,9 per cento), nel Sud Trapani (14,2 per cento) e Palermo (12,7 per cento).

Taranto città meno verde. L’Atlante di Save the Children denuncia come centinaia di migliaia di bambini vengono sempre più privati di spazi fondamentali di verde e costretti a vivere in città e territori sempre più insani, squallidi e asociali. Il peggiore esempio è a Taranto, dove ogni bimbo ha a disposizione come verde uno spazio equivalente a una foglia di insalata (0,2 metri quadri). Se la peggiore è la città pugliese, poveri di verde sono anche i bambini che vivono a Imperia, Savona, Lecco, Ascoli Piceno, Chieti, Crotone e Olbia che non possono contare su più di 5 metri quadri di verde ciascuno. Il primato in positivo, cioè di capoluogo di provincia ben al disopra della media nazionale per verde pro-capite (che è di 106 metri quadri per abitante), spetta invece all’Aquila con 2.787 metri quadri, i cui giovani abitanti tuttavia debbono fare i conti con le ferite aperte e lasciate dal terremoto. Tra i il 1998 e il 2006 la cementificazione del suolo ha raggiunto livelli altissimi in molte città italiane: in testa alla classifica Roma, con un incremento annuo di 336 ettari di suolo “impermeabilizzato”, per un totale di 23 chilometri quadrati di costruzioni; seguono Venezia, Parma, Milano, Taranto. Napoli, pur non essendo nella top ten, condivide tuttavia con Milano il primato di città per tre quarti della sua superficie ricoperta da cemento e costruzioni e priva di aree verdi attrezzate. Il Nord spicca anche per gli elevati tassi di inquinamento dell’aria, anche in rapporto al resto d’Europa: Torino, Milano, Brescia, Padova, Modena, Bergamo, Pescara, Napoli, Venezia, Rimini e Reggio Emilia si segnalano non solo in Italia ma anche in Europa per il maggior numero di giorni di superamento del valore limite di particolato, polveri sospese nell’aria che penetrano nelle vie respiratorie causando problemi cardio-polmonari e asma. E in molte di queste città risultano oltre i livelli di guardia anche le concentrazioni di biossido di azoto.

Roma giovane ma non a misura di bimbo. Con quasi 700mila minori Roma è una delle province più giovani d’Italia e la città più “teen ager” contandone ben 445mila. Un vero e proprio tesoro, secondo Save the Children, che però non regge al confronto con i tantissimi anziani. Quattro a uno il rapporto medio cittadino tra anziani e bambini: 2 a 1 nell’VIII municipio, popolato da un’alta percentuale di minori immigrati (14 per cento), a 6,6 a 1 nel XVII dove la presenza di minori stranieri è ferma all’8 per cento. Ma la Città Eterna detiene anche un altro triste record: sull’Atlante si segnala tra le capitali d’Europa per i più alti tassi di biossido di azoto ed è anche la città che più di tutte in Italia ha visto crescere l’estensione di suolo cementificato e costruito.

Per Saperne di più sull’ Isola dei Tesori Clicca Qui.

(20 Novembre 2010)

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