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Rete e minori, in Italia i genitori più permissivi

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images-12.jpgNell’ultimo anno il tempo trascorso in rete da bambini e teenager è cresciuto globalmente del 24%. È quanto rivela in anteprima a Repubblica la nuova ricerca sul comportamento online delle famiglie commissionata da Symantec.

L’analisi, condotta su un campione di circa 10 mila persone (oltre 7000 adulti e 2800 minori tra gli 8 e i 17 anni), ha interessato 14 paesi tra cui l’Italia e mette a confronto il consumo di internet da parte dei giovanissimi e la percezione delle attività online che hanno i loro genitori.

I più connessi sono i giovani brasiliani, che con oltre 18 ore settimanali staccano nettamente gli italiani, fermi a metà classifica con 11. Record brasiliano anche in fatto di amici online, con i nostri che si assestano al terzo posto con 66 contatti. I primi dati spiazzanti arrivano dalla lettura delle abitudini in rete. Stupisce ad esempio che nell’era di Facebook e dei social network l’attività più diffusa sia il gioco (83%), seguito dalla consultazione di siti (73%) e dallo studio (71%). Tra le attività meno comuni spunta a sorpresa il download (legale e non), anche se oltre la metà degli intervistati ha ammesso di scaricare abitualmente musica e film dal web. La quasi totalità del campione si collega da casa, mentre le connessioni mobili, soprattutto dai cellulari, sono al 17%. Una sonora batosta all’Italia arriva dal settore scolastico: con appena il 21% di accessi (nel Regno Unito sono l’82%, la Svezia il 78%), il nostro paese si colloca in fondo alla classifica globale.

Virus, siti dai contenuti offensivi, tentativi di truffa, contatti sgraditi con estranei: il 62% degli interpellati ammette di avere avuto almeno un’esperienza negativa in rete, ma solo il 45% ne parla. Un campanello d’allarme che sposta l’attenzione sui genitori e apre la discussione sul tema del controllo. Secondo Marian Merritt, responsabile per la sicurezza di Symantec, “i genitori si preoccupano per i molestatori, ma sembrano trascurare alcune minacce anche più diffuse, come il cyber-bullismo. La soluzione si trova in parte nella tecnologia, ma soprattutto nel comportamento corretto e responsabile in famiglia. Il modo più efficace per garantire la sicurezza online dei propri figli è mantenere un dialogo costante con loro”.

Preoccupati principalmente dell’involontaria diffusione di dati personali (numeri di cellulare e carte di credito) e dell’interazione con gli sconosciuti, i genitori italiani sono tuttavia i meno oppressivi al mondo, visto che nel 65% dei casi lasciano i propri figli liberi di esplorare i contenuti della rete e impostare autonomamente la propria condotta. Un atteggiamento che secondo i dati premia pienamente: il 95% dei nostri teenager fissa da sé le proprie regole di netiquette basandosi sul buonsenso, è ben informato in fatto di cyber-protezione e cede solo raramente a comportamenti che fuori dal web sarebbero inaccettabili. Come mentire sull’età, un vizio che in Cina riguarda un ragazzo su due, ma dalle nostre parti si ferma al 16%. Onesti, responsabili, informati: sono i giovani italiani della web-generation.

(20 giugno 2010)

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