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Biberon, l’Ue bandisce il bisfenolo A

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L’Europa ha deciso di mettere al bando i biberon realizzati con bisfenolo A, sostanza considerata nociva per l’organismo umano e con effetti sullo sviluppo cerebrale dei bambini. L’allarme era già stato lanciato da tempo e in alcuni paesi erano già stati vietati.

Ora la decisione è stata presa dai rappresentanti dei 27 paesi Ue che, con un voto a maggioranza qualificata, ne hanno proibito l’uso a partire dalla prossima primavera: i divieti scatteranno dal primo marzo per la produzione e dal primo giugno per commercializzazione e importazione.

L’accordo al tavolo dei 27, ricorda Bruxelles, è stato raggiunto dopo mesi e mesi di discussioni. Sospettato di essere dannoso per la salute fin dagli anni Trenta, il bisfenolo è accusato anche di causare malattie dello sviluppo sessuale e sterilità nei maschi 1, di essere all’origine di tumori, endometrosi, obesità e problemi cardiaci.

In Italia, malgrado le segnalazioni e le proteste di diverse associazioni dei consumatori, alcuni di questi biberon sono ancora sul mercato anche se le grandi aziende si sono adeguate a quel che accade sui mercati esteri e hanno portato sugli scaffali italiani i biberon Bpa-free. Una lista dei prodotti realizzati senza Bpa è reperibile sul sito babygreen.it 2

In precedenza il bisfenolo A era stato vietato in Canada, negli Stati Uniti, in Australia e in alcuni paesi europei, a cominciare da Danimarca e Francia. L’Efsa, l’autorità europea per la sicurezza alimentare 3, finora aveva ritenuto di non dover apportare alcuna revisione al limite di assunzione del bisfenolo A di 0,05 milligrammi per chilogrammo di peso corporeo, nonostante i dubbi sollevati dalla ricerca.

Da anni si susseguono studi scientifici sulla pericolosità di questa sostanza organica, onomica e perciò amata dall’industria, che si presenta come un ormone sintetico. E’ in grado cioè di imitare gli estrogeni femminili e dunque, una volta ingerita, può interagire con i sistemi ormonali dell’organismo. Negli Usa i Centers for desease control and prevention hanno trovato bisfenolo nelle urine del 93% delle persone che hanno sottoposto a controlli.

Uno studio dell’Università del Missouri, diversi anni fa, ha scoperto, sui topi, che il bisfenolo provoca alterazioni nella prostata del feto: alla nascita non sono visibili malformazioni, ma con gli anni quelle alterazioni portano a forme tumorali. Infine, recentemente la Federazione italiana endometriosi ha presentato uno studio che mette in correlazione la patologia dell’utero con l’esposizione in gravidanza al bisfenolo, mentre il Natural resources defence council ha sostenuto una correlazione tra bisfenolo e cancro al seno.

(6 Dicembre 2010)

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