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L’amore di coppia prima dei figli

images-11.jpgPrima la domanda retorica: volete figli più felici? Poi la ricetta perfetta, la soluzione finale ai nostri miserabili guai di coppie in crisi/mamme acrobate/padri confusi…

Mettete il vostro matrimonio al primo posto.

È l’ultimo messaggio in arrivo dall’America. Il mittente è David Arthur Code, esperto in marriage & family coaching, terapista della famiglia. La scuola di pensiero è quella che «i figli siano Al centro, non Il centro ».

Certo, la tecnica è molto web americana: vai sul suo sito, www.davidarthurcode. com, clicchi sull’audiolezione e ascolti la voce suadente del coach che in pochi minuti al ritmo del cantastorie di «a mille ce n’è» ti spiega come salvare prole e matrimonio.

L’argomento però, è dannatamente serio. Genitori-figli. Si parla di noi. E si dice che siamo fuori strada, pericolosamente lontani dalla meta. Ci occupiamo troppo dei figli e troppo poco di noi, sostiene l’esperto (e padre di due creature, anche loro visibili sul sito). In pratica: dovremmo riprenderci gli spazi ceduti quando abbiamo messo su famiglia e tornare ad essere una coppia. Per una serie di condivisibili argomenti, per esempio: un buon matrimonio è un buon modello per crescere; i genitori che soffocano i figli e trascurano il partner producono adulti ansiosi e bambini tiranni.

Il nostro Marcello Bernardi, «il dottor Spock italiano», diceva di più: «Il bambino riceve dai genitori una quantità d’affetto tanto più grande quanto più i genitori si amano tra loro» (Gli imperfetti genitori, Rizzoli). Investiamo in baby sitter e concentriamoci sulla coppia, e facciamolo senza sensi di colpa, perché meno stiamo addosso ai figli meglio vengono su. «Per crescere bambini felici metti il tuo matrimonio al primo posto»: è il titolo del libro di Code. È stata anche la lezione «francese» degli Obama: ricordate l’estate scorsa quando bidonarono Carlà e Sarkozy per andare a cena soli a Parigi? Le figlie presidenziali restarono in albergo con la nonna. Michelle e Barack first, al primo posto, come insegna Code. La proposta è parsa tutt’altro che indecente anche ai genitori inglesi: «Amore, sto trascurando i ragazzi», titolava l’altro giorno il Telegraph presentando il libro del terapista americano. E inglesi e americani tiravano le stesse conclusioni: «Siamo così preoccupati di essere adulti egoisti da dimenticare quanto è importante essere un buon esempio davanti ai figli».

Si era spinta ancora più in là la scrittrice americana Ayelet Waldman, moglie del romanziere Chabon. Era il 2005, Waldman sfidò l’America post femminista scrivendo sulle colonne del New York Times: «Amo mio marito più di quanto ami i miei figli», e per rinforzare il concetto della «lateralità» della prole aggiunse che sarebbe per lei meno devastante la morte di un figlio piuttosto che del consorte. Troppo? Abbastanza per essere fischiata all’Oprah Winfrey Show, cioè da mezza America. No comment sul giochino della torre con eliminazione di un familiare. «Contronatura – sorride Fulvio Scaparro, psicoterapeuta -: dalla torre non butterei nessuno. Se fosse necessario mi butterei io. Comunque non occorre scegliere: l’amore per il partner e quello per i figli sono diversi e devono coesistere. Anzi dovremmo trovare il tempo anche per l’amore verso se stessi, perché anchequesto è un buon modello da passare ai figli».

Sulla necessità di respirare Amore in famiglia, tutti d’accordo. «I figli sono terrorizzati dalla mancanza d’amore – avverte Scaparro -. Anche nelle separazioni difficili i bambini migliorano non appena migliora la relazione fra i genitori ». La sociologa Chiara Saraceno osserva comunque che le nostre famiglie non sono poi così bambinocentriche. «Le loro vite sono organizzate in funzione di quelle dei grandi, basti pensare agli orari degli asili nido. Però è vero che siamo iperprotettivi, che organizziamo le loro giornate minuto per minuto, che c’è un’infantilizzazione lunga e questo non aiuta l’autonomia, così si crescono bambini tiranni e insicuri». Così la famiglia si sbilancia. «I figli non devono essere il centro ma nemmeno il bagaglio appresso, qualsiasi estremizzazione di un interesse unico all’interno della famiglia è un errore ». Anche perché, con il dovuto rispetto per il dottor Code, l’audiocorso sul suo sito potrebbe non bastarci a rimettere a posto le cose.

(15 Febbraio 2010)

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