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Nonni al volante

Che gli anziani al volante possano essere di intralcio alla circolazione è convinzione diffusa, ma a quanto pare c’è una categoria umana che dalle “patenti grigie” può solo trarre beneficio: i bambini.

Uno studio del Children’s Hospital of Philadelphia pubblicato su Pediatrics e riportato dal Wall Street Journal spiega che i piccoli sono più al sicuro se alla guida ci sono i nonni che non i genitori. I ricercatori si sono basati sui dati delle polizze assicurative della State Farm Mutual Automobile Insurance Co., relativi agli incidenti con bambini di 15 Stati americani tra il 2003 e il 2007. Dalle analisi è risultato che i genitori guidavano nel 90% dei casi e i nonni solo nel 10, e che sempre mamma e papà erano responsabili nel 94,4% dei casi in cui un bambino era rimasto ferito. “I nonni guidano con più prudenza – spiega Flaura Winston, una delle coordinatrici dello studio – e probabilmente i genitori alla guida sono anche più nervosi. Gli anziani invece sentono di trasportare un “carico prezioso” e si muovono con più cautela”.

Secondo l’Asaps, associazione amici polizia stradale, oggi in Italia gli automobilisti che hanno superato i 60 anni sono 6.840.059, pari al 19,2% del totale (35.514.454). Un record assoluto e una bella crescita, dato che solo nel 2004 le patenti degli over 60 erano 6.581.836, con una crescita del +3,9%. Stando a un’analisi comparata di due studi, uno dell’Associazione per la Sicurezza Nazionale delle Autostrade degli Stati Uniti d’America e l’altro dell’Ufficio svizzero per la prevenzione degli infortuni, gli anziani al volante sono però meno pericolosi di quel che sembra, dato che secondo i dati sono proprio i giovani tra i 20 e i 24 anni a costituire la minaccia più grande sulle strade.

“E’ possibile che a rendere più sicuro il viaggio in macchina dei bambini sia il senso di responsabilità tipico delle persone anziane – spiega la psicologa Francesca Romana Tiberi – oltre alle ovvie ragioni sociologiche (in America i figli si fanno molto prima che in Italia) e psico sociali, dato che i nonni sono certamente più accorti e prundenti perché il loro livello di attenzione si alza nel momento in cui trasportano un nipotino. Il coinvolgimento emotivo in questo caso fa sì che diventino più ricettivi rispetto ai pericoli, oltre al fatto che, come dice lo studio, i nonni sono sicuramente più attenti alle misure di sicurezza (seggiolino e cinture), vanno meno di fretta e sono meno convinti di poter “governare il mondo”, atteggiamento invece molto diffuso nei giovani genitori”.

Altro aspetto importante, spiega l’esperta, è la capacità degli anziani di farsi ascoltare dai bambini, dato che difficilmente questi discutono l’ordine di un nonno, lo fanno molto di più con i genitori. “Quel lieve atteggiamento di “sudditanza” tipico della relazione nonno. nipote, aiuta a mantenere la serenità in macchina – continua la Tiberi – evitando che i bambini assumano comportamenti rischiosi, come litigare con il fratello, fare i capricci o opporsi alla cintura o al seggiolino. L’autorevolezza del nonno in questo è assolutamente garanzia di contenimento per i nipoti, che possono viaggiare serenamente senza creare situazioni di rischio. Pensiamo ad esempio a un genitore che nello specchietto retrovisorte vede fratello e sorella che fanno a botte: girandosi nel tentativo di gestire la lite rischerebbe certamente di fare un incidente!”. Il tutto, naturalmente, a patto che il nonno in questione abbia un’integrità fisica totale.

(10 Agosto 2011)

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